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Noi siamo troppo abituati a ricreare per nostro uso e secondo il nostro capriccio gli uomini e le opere del passato, per esser punto scandalizzati dell'idea con cui Maria Herzfeld, la traduttrice in tedesco e l'ordinatrice di molti frammenti di Leonardo, chiude la sua lunga ed esatta prefazione: «Der grosse positivist Leonardo war in Tiefsten ein pantheischer Mystiker» (CXXVIII). Così si spiega anche questa magnifica edizione, ornata del noto autoritratto Vinciano di Venezia, dai larghi margini e dai bei caratteri: edizione che è sorella delle altre dei mistici tedeschi, Maister Eckeardt e Paracelsus. Sarà una bestemmia, ma preferisco vedere Leonardo con Boehme con Suso con Bruno con Maeterlinck con Plotino con Emerson, che con Lyell con Darwin con Spencer, come è stata finora la moda.
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